Ddl concorrenza, una buffonata

Molti forse non sanno, che su impulso dell’Unione Europea, la legge 99-2009 prevede l’ adozione di una legge annuale per il mercato e la concorrenza, “al fine” (come si dice in burocratese) “di rimuovere gli ostacoli regolatori all’apertura dei mercati e di garantire la tutela dei consumatori” (*).

Già la dicitura, “tutela dei consumatori”, la dice lunga sulla natura socialdemocratica, insomma statalista, del provvedimento. Altro che difesa del mercato…

Piccola premessa. In realtà, mercato e consumatori si tutelano da soli attraverso i prezzi, esito, a loro volta volta, di un equilibrio fra domanda e offerta. Non c’è bisogno di altro.

Per capirsi: anche un monopolio o un oligopolio privati, possono garantire prezzi competitivi, in rapporto alla qualità dei beni, quando i consumatori, acquistando liberamente, si mostrano soddisfatti di un determinato prodotto. Nei sistemi commercialmente aperti, infine, il consumatore può, sfidare il monopolio interno, acquistando prodotti stranieri. Quindi nel mercato privato, non si può parlare mai di monopolio puro, come invece accade nei sistemi socialisti o fortemente dirigisti.

Insomma, anche in regime di monopolio privato dell’offerta di un bene, il mercato, purché lasci libero il consumatore di decidere se rinunziare o meno all’acquisto di un bene (per sempre, a termine, altrove, eccetera) riesce a svolgere il suo ruolo di tutela del consumatore. Si chiama sovranità del consumatore.

Invece, dove è lo stato, e non il mercato, a distribuire beni, quindi a obbligare il consumatore, all’acquisto, non c’è sovranità del consumatore. Perché la sovranità è (anche) rifiuto di consumare.

Per fare un esempio, nei paesi di socialismo reale non esisteva sanità privata, perciò il consumatore era costretto a consumare solo la sanità fornita dallo stato, tra l’altro gratis, quindi non commensurabile, fuori mercato. Uno schiavo.

Si tratta di uno schema, quello dell’incommensurabilità dei prezzi, che vale anche per i paesi non socialisti, dove però esiste la sanità pubblica. Paesi, come l’Italia, in cui però a differenza dei paesi socialisti, ci si può spostare altrove per curarsi, perché a economia aperta, fruendo liberamente di prezzi inferiori a quelli della sanità pubblica interna. Si pensi alle nuove frontiere mondiali dei mercati odontoiatrici, dell’oculistica, eccetera.

Perciò è sufficiente parlare di leggi per rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati. Come però? Privatizzando e aprendo al mercato mondiale. Il resto è fuffa. O socialdemocrazia, cioè, non rimozione di ostacoli, ma introduzione di nuovi ostacoli.

E qui torniamo alle legge del 2009. Da allora Governo e Parlamento hanno prodotto una sola legge, nel 2017: una sola legge, invece di undici (una per anno)… Forse meglio così…
Comunque sia, ora, con Draghi, che deve passare per liberale (cosa che in realtà non è), si parla di vararne una per il 2021. Anche perché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dietro il quale si scorge l’impronta socialdemocratica dell ’Unione Europea e la conseguente caccia agli eurofondi pubblici, impone di vararne una per il 2021, con la “promessa” di mettersi in regola per gli anni successivi.

Dicevamo dell’introduzione di ostacoli. Cosa prevede il Disegno di legge sulla concorrenza? Ripetiamo, la solita fuffa socialdemocratica.

Un esempio? L’ energia. Il Ddl, contempla un intervento – testuale – “per la liberalizzazione della vendita di energia elettrica che sia accompagnato, però, dalla tutela dei clienti vulnerabili” .

Ora, come dicevamo, il mercato e il consumatore si tutelano da soli attraverso i prezzi. Qui, non solo non si rimuove l’ostacolo, privatizzando tutto il mercato dell’energia (quindi non sola la vendita, che poi in realtà si riduce nel porta a porta dei piazzisti dell’energia), ma si introducono rigidità, proprio nei prezzi, evocando – tema caro ai socialdemocratici, nemici del mercato – la fantasmatica figura del “cliente vulnerabile” con smartphone da duemila euro.

L’intera filosofia del Ddl sulla concorrenza è di tipo assistenzialista. E si sconfina nel comico, quando si legge “che novità dovrebbero arrivare anche per i criteri di scelta della dirigenza medica, come le commissioni esaminatrici che saranno extra-Regione”.

Capito? Invece di privatizzare la Sanità e uscire finalmente dal socialismo sanitario. O comunque di iniziare una fase sperimentale. Che si fa? Si contrabbanda, come misura concorrenziale, la nomina di un dirigente sanitario pubblico da parte di altri dirigenti pubblici di una regione differente.

Che dire? Una buffonata.

Carlo Gambescia

(*) Si veda qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2021/07/25/arriva-il-ddl-concorrenza-da-farmaci-a-impianti-rifiuti_542d993d-c15a-4732-a0cc-0cd37467df99.html . E in particolare qui: https://fasi.eu/it/tags/ddl-concorrenza.html